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Compie 100 Anni il Tempio Ossario di Udine

Compierà cent'anni la chiesa parrocchiale di San Nicolò e la solenne ricorrenza è pianificata per i giorni 3, 4 e 5 Ottobre 2025.
Oltre ad essere Chiesa di San Nicolò Vescovo e quindi sede dell'omonima Parrocchia, le quattro grandi statue in pietra piasentina, punto di attrazione della facciata, che rappresentano le quattro armi dell'esercito italiano,  il marinaio, l'alpino, il fante e l'aviere, sono le sentinelle che custodiscono al suo interno le spoglie di oltre 21000 Caduti italiani nella Grande Guerra. 

Inizialmente ideato e progettato come Chiesa e Tempio Votivo in memoria  dei Caduti per la Patria venne posta la prima pietra il 12 luglio 1925 e due anni dopo l'inizio dei lavori un decreto-legge governativo stabiliva l’erezione di ossari per accogliere le salme dei Caduti nella recente guerra, tumulate nei numerosi cimiteri sparsi lungo il fronte. 


La volontà del Governo rese necessaria la trasformazione del progettato Tempio Votivo in Tempio Ossario. Il nuovo progetto fu approvato nel 1932 e i lavori si conclusero nel 1940.


La maestosità delle strutture esterne si ripete all'interno del Tempio. L'ambiente è severo, solenne, pervaso dalla penombra modulata dalla pallida luce filtrata dai finestroni della cupola, delle navate e delle absidi laterali.


In questo clima austero, dalle pareti maestre che custodiscono le salme dei Caduti spiccano, in sequenza infinita, i nomi incisi nel marmo. E il visitatore che entra si sente immediatamente partecipe di un'avvolgente atmosfera di gloriosa, dolente umanità.


Queste sensazioni, insieme a storie, aneddoti e particolari architettonici saranno raccontati, per l'occasione, attraverso l'allestimento di una mostra fotografica, con immagini che ripercorrono i cent’anni trascorsi ed illustrano le varie trasformazioni subite.
La ricorrenza dei 100 anni dalla posa della prima pietra del Tempio Ossario sarà la solenne occasione per ricordare, nel sacrificio dei nostri Caduti delle Forze Armate e della Resistenza, il solenne rifiuto della guerra espresso nella nostra Costituzione, come mezzo di soluzione delle controversie.